JOE TILSON La magia dei simboli....
- redazione-koverart
- 27 apr 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 20 dic 2024
Riflessioni d'artista
COME VEDO L'ARTE: "L'arte è un modo per capire, per cambiare, per entrare in sintonia con la natura ei suoi cicli."

“Un artista nasce il giorno in cui si ritrova, cioè proprio quando prende coscienza del labirinto circolare tanto caro a Borges” (Citazione di Pierre Restany). Il movimento DADA potrebbe essere un buon punto di partenza per vedere quando
"LA CONSAPEVOLEZZA DI SE STESSI" ha iniziato a prendere forma nella mente di Joe Tilson. Tuttavia, prima di commentare il nostro incontro, vorrei prendermi il tempo per sottolineare cosa spicca, oltre l'aspetto visivo, nel lavoro del Maestro Tilson. I simboli "magici" vanno indietro nel tempo, nella storia, e la maggior parte dei grandi artisti, passati e presenti, incluso Tilson, sono stati attenti a mantenere intatto questo ricordo in ogni momento. Le opere d'arte di Joe Tilson hanno rispettato il desiderio di comunicare con lo spettatore in un modo simile agli architetti medievali che hanno realizzato "The Stone Books" che sono le nostre cattedrali. Tilson utilizza colori primari scelti con cura in "bidimensionalità" combinandoli con legno e altri materiali, appena prima di iniziare a lavorare la pietra. Tutti i critici d'arte concordano sul fatto che l'opera di Tilson si ispira al dadaismo, alla pop art; tuttavia, personalmente, quando osservo attentamente la sua arte, sono completamente convinto che la sua essenza attinge da Kandinsky.
Non è nella composizione; piuttosto è nel suo desiderio di tracciare una "tavola simbolo" legata a figure geometriche e all'equilibrio di associare i colori primari, ugualmente cari a Kandinsky.
Tuttavia, non abbassiamoci al mero confronto per descrivere il Maestro.
Joe Tilson riflette davvero la sua arte o, se preferisci, la sua arte rispecchia la sua anima. A mio avviso, i suoi pezzi più potenti sono i suoi labirinti a causa della potenza innata di questo simbolo che si è fatta strada nel tempo ed è incisa nel nostro "subconscio collettivo" così caro a Carl Jung. Quando nel 1970 decise insieme alla moglie Jos, scultrice, di stabilirsi nelle campagne vicino a Stonehenge, fu infatti un passo istintivo nel suo percorso di vita oltre che significativo. “L'arte di Tilson si rivolge alla potenza del mito che funge da mediatore tra l'uomo e la realtà, da cui l'interrogativo senza fine che in questa veste costituisce un inquietante rifugio”. Pertanto, la grandezza di un artista non è creare qualcosa di noto, ma riuscire, come lui stesso dichiara, a sintonizzarsi armoniosamente con la natura ei suoi cicli. Il linguaggio magico dei simboli si è evoluto mentre ha viaggiato lungo la sua strada nella vita. Quando contempliamo il suo lavoro attuale, si può dire che “Teseo ha vinto grazie al filo di Arianna” ed è uscito “dal labirinto circolare di Borges”. Un uomo e la sua arte si sono fusi per diventare un grande Maestro vivente di nome JOE TILSON.
G.QUARTIERI
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